Studiare al DiSAA oggi: opportunità e lavoro
L’offerta formativa del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali presentata dal suo Direttore Gian Battista Bischetti
Guardando la foto di copertina pare chiaro di come, anche in ambito agricolo, gli ultimi decenni abbiano segnato un chiaro progresso tecnologico. Di certo non si può affermare che un tempo l’agricoltore non possedesse know-how…. Come si integra la tradizione del passato con la tecnologia dei giorni nostri?
L’agricoltura è stata per millenni il vero motore dello sviluppo umano, ha accompagnato la storia dell’uomo ed ha radicalmente inciso sullo sviluppo del pianeta così come lo conosciamo oggi. Non esiste, tra i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile –Sustainable Development Goals, SDGs delle Nazioni Unite – una macro-tematica che non sia strettamente collegata alle attività agricole, in un contesto in cui scarsità di cibo e acqua diverranno le questioni più urgenti dei prossimi decenni, così come lo sono stati il carbone nel XIX e il petrolio nel XX secolo.
In questo scenario, è fondamentale saper leggere quello che la tradizione ci consegna e unirlo alle possibilità offerte dalla moderna tecnologia, come la sensoristica, l’IoT, la blockchain e l’automazione, al fine di rendere il comparto agroalimentare e maggiormente efficiente, da un punto di vista economico, sociale e ambientale. Del resto, uno degli obiettivi della nuova Politica Agricola Comunitaria (PAC) è proprio quello della sostenibilità complessiva del sistema: economica, ambientale e sociale.
Credo che questa foto esprima visivamente quanto detto in modo esemplare. Quello che si vede sulla destra è un robot di nostra creazione.
L’abbiamo chiamato MIND ROBOT e costruito insieme agli studenti al fine di migliorare efficienza, qualità e tracciabilità delle coltivazioni di Cascina Baciocca, Azienda Sperimentale dell’Università degli Studi di Milano (il presidente del corso di laurea, Professor Roberto Oberti ha raccontato in questo video di Rai Digital World il suo funzionamento). Efficienza, qualità e tracciabilità delle coltivazioni sono tre aspetti importanti in qualsiasi sistema produttivo ma ricoprono un ruolo anche chiave in agricoltura. Credo che ad oggi la tecnologia sia indispensabile per rendere il settore primario capace di far fronte alle difficoltà che lo aspettano in futuro. È chiaro che essa richiede investimenti, a partire dalla formazione universitaria che deve essere anch’essa di qualità per agevolare l’aumento di una agricoltura fortemente specializzata, di precisione e digitale per la valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti.
Perché è strategico avere a disposizione luoghi dove toccare con mano gli apprendimenti e mettere in pratica quanto appreso in aula?
Confucio diceva: “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”.
Il mondo del lavoro evidenzia oggi più che mai come non basti sapere, occorre anche saper fare!
Credo che coniugare l’aspetto teorico con quello pratico sia di fondamentale importanza non solo nel campo delle scienze agrarie e ambientali ma in generale. I nostri corsi di laurea comprendono sia lezioni teoriche, che esercitazioni pratico-applicative per migliorare non tanto la capacità di apprendimento dei nostri ragazzi, quanto piuttosto la loro capacità di ricordare ciò che hanno appreso e di metterlo in pratica quando serve. E ovviamente avere a disposizione aziende tecnico-sperimentali come quella di Cornaredo, ma anche l’azienda Francesco Dotti ad Arcagna e due aziende nel Lodigiano e in Provincia di Pavia e Alessandria, è di grande supporto. In più, qui in via Celoria ci sono Laboratori di diverso tipo (chimico, biologico, ingegneristico, oltre a due serre ed altre strutture sperimentali) e una collaborazione in corso con l’Orto Botanico Città Studi, oltre alle numerosissime collaborazioni che abbiamo con aziende private di ogni tipo. Insomma, i nostri sono spesso sul campo.
Il corso di laurea triennale in Agricoltura Sostenibile consta di 4 specializzazioni. Perché è importante “specializzarsi” fin da subito? Cosa si intende per agricoltura sostenibile?
Il corso di Laurea in Agricoltura Sostenibile rientra nella nuova offerta formativa per l‘anno accademico in partenza. Ci siamo focalizzati sul concetto di sostenibilità in quanto esso è determinante non solo in ambito economico ma anche in relazione alle risorse naturali. È stata la FAO la prima a mettere nero su bianco i 5 principi dell’agricoltura sostenibile concetto ampio volto a definire un’agricoltura rispettosa delle risorse naturali, orientata alla costruzione di un futuro migliore. I giovani d’oggi sono molto sensibili a questi temi, hanno un approccio molto più “sostenibile” del nostro. E il numero di iscrizioni di quest’anno (in crescita rispetto agli anni scorsi) mette in evidenza che per loro è importante affrontare il tema della sostenibilità.
Inoltre, la strategia del Green Deal europeo mette la riduzione degli impatti sull’ambiente e la neutralità climatica come obiettivi dei prossimi decenni. Obiettivi e strategie che vedono l’agricoltura e le conoscenze tipiche dell’ambito agro-forestale al centro delle azioni concrete.
Una novità è stata quella di inserire, fin dalla triennale, quattro percorsi di approfondimento, pensati per definire la formazione di alcuni aspetti specifici e applicativi dell’agricoltura, sia dal punto di vista produttivo che gestionale. Il nostro intento è quello di fornire una possibilità lavorativa concreta anche al termine del solo percorso di studi triennale, senza per questo trascurare le basi disciplinari necessarie per affrontare e risolvere i problemi e per affrontare i successivi livelli di formazione universitaria (lauree magistrali, master e corsi di perfezionamento, fino al dottorato di ricerca).
Un’ulteriore specializzazione è richiesta anche agli studenti della magistrale. Come giustifica la scelta di questi tre indirizzi?
Premetto che avere una preparazione multidisciplinare e multifunzionale è indispensabile per progettare e gestire i diversi problemi che emergono dai processi di produzione agricola. Stiamo parlando di processi complessi e connessi ai mercati e alle filiere agroalimentari…penso ad adempimenti legislativi e normativi, all’erogazione di servizi innovativi e di approvvigionamento di mezzi tecnici adeguati, agli elevatissimi standard di qualità e sicurezza oggi richiesti ai prodotti agricoli, alla filiera del Made in Italy…Stiamo parlando di profili molto ricercati nel mondo del lavoro di oggi.
La laurea magistrale in Scienze Agrarie per la Sostenibilità prevede poi 3 percorsi di specializzazione in altrettanti ambiti professionali di primaria importanza per il mercato del lavoro nazionale e internazionale.
- Tecnico-gestionale incentrato sulle competenze che permettono la direzione e la gestione dei processi produttivi.
- Zootecnico focalizzato sulla zootecnia di precisione e sulle tecniche e i processi aziendali di allevamento.
- Percorso di Agricoltura di Precisione che si focalizza sui metodi e le tecnologie di gestione ottimizzata degli itinerari produttivi, al fine di massimizzare l’efficienza e la sostenibilità dei processi produttivi attraverso l’impiego di modellistica, tecnologie informatiche, sensoristica, automazione delle macchine e impianti, digital farming.
Prepariamo i nostri studenti affinché vadano a ricoprire ruoli altamente qualificati. E i numeri sono dalla nostra parte con l’88% dei nostri laureati magistrali risulta occupato in impieghi molto differenziati e ben retribuiti entro 12 mesi dal conseguimento della laurea.
Perché è veramente indispensabile avere docenti in grado di coprire tutti (o quasi) i settori scientifico-disciplinari dell’area AGR? Cosa differenzia l’offerta formativa della Statale dagli altri corsi di laurea in agricoltura e scienze agrarie?
Il nostro dipartimento vanta una lunga tradizione accademica di alto livello, da oltre 150 anni. I docenti DiSAA si distinguono per la qualità dei contributi scientifici, spesso alla frontiera della ricerca a livello internazionale, e tale impegno è testimoniato anche dalla qualifica di “Dipartimento di Eccellenza” da parte del MIUR. La convinta spinta all’internazionalizzazione trova riscontro nei due nuovi corsi di laurea magistrale in inglese: quello in Sustainable Natural Resource Management presso la nostra sede principale di Città Studi e quello in Valorization and Sustainable Development of Mountain Areas presso la sede di Edolo – Polo UniMont. Anche quest’anno i nostri progetti imprenditoriali hanno partecipato con successo al bando Seed4Innovation promosso dalla Fondazione UniMi Innova in ambito Agrifood. Già nel 2021-22 il DISAA era stato tra i protagonisti dello Startcup Lombardia nella sezione Industrial Technologies con Grape Hand (il cui progetto è stato raccontato ai microfoni RAI dal Professor Guidetti). Un’altra parola che si sente spesso utilizzare nei laboratori del Dipartimento è Economia Circolare. La Statale è tra i protagonisti del Centro Nazionale Agritech proprio per le tematiche legate all’economia circolare. E questa appartenenza porta fondi per progetti di ricerca e investimenti per l’ateneo che attrae ricercatori internazionali e rinforza ulteriormente la docenza di primissima qualità.
Insomma siamo più attivi che mai. Non posso che concludere associandomi al nostro Presidente del Comitato di Direzione, Professor Alberto Tamburini e augurare a tutti e tutte, studenti e docenti, un buon anno accademico!