Cosa si nasconde dietro il belato di una capra?

Le ricercatrici del Progetto VOCAPRA alle prese con l’interpretazione delle vocalizzazioni delle capre con l’obiettivo di migliorare la comunicazione essere umano-capra e di permettere agli allevatori di intervenire prontamente nelle situazioni critiche, ad esempio in caso di dolore da parte dell’animale.

La letteratura scientifica prova come la qualità del rapporto uomo-animale abbia ripercussioni positive sia sul benessere degli animali che sulle persone che lavorano in allevamento. Da un lato, gli animali che vivono una relazione positiva con il proprio allevatore o allevatrice imparano a non averne paura e, anzi, percepiscono la sua presenza come uno stimolo positivo, arricchente. D’altro canto, le persone che si relazionano con gli animali durante le ore di lavoro risultano più appagate.

Sulla base di questi presupposti, un gruppo di ricercatrici dell’Università degli Studi di Milano ha di recente pubblicato una revisione bibliografica dal titolo “Humans and goats: improving knowledge for a better relationship” (“Umani e capre: migliorare la conoscenza per una relazione migliore”).

La revisione bibliografica passa in rassegna le 58 pubblicazioni scientifiche più rilevanti ed aggiornate che affrontano la tematica della relazione tra l’uomo e le capre. La ricerca evidenzia le diverse modalità con cui esseri umani e capre comunicano fra loro, i fattori che influenzano il loro rapporto e le strategie volte a migliorare il rapporto stesso. Tuttavia, sul fronte della comunicazione vocale vera e propria, non c’è nessuno studio scientifico che abbia trattato specificatamente l’argomento sino ad oggi. E questo nonostante la capra sia una specie animale altamente vocale, la cui domesticazione da parte dell’uomo è molto antica e risale a circa 10.000 anni fa.

Su queste basi nasce il progetto finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia VOCAPRA (https://vocapra.lim.di.unimi.it/index.php), il cui obiettivo è quello di individuare le caratteristiche distintive delle vocalizzazioni emesse dalle capre in differenti contesti. Le ricercatrici, coordinate dalla Professoressa Silvana Mattiello, ritengono che una migliore comprensione da parte dell’uomo dei segnali emessi potrebbe avere ripercussioni positive sul rapporto uomo-animale e, quindi, sul benessere sia delle capre, che degli allevatori. Il progetto prevede anche lo sviluppo di una APP per permettere il monitoraggio continuo e non invasivo dei propri animali da parte degli allevatori.

vocapra

Proprio per approfondire il tema della comunicazione acustica, il team del progetto VOCAPRA ha messo a punto un sondaggio per studiare la capacità dell’uomo di interpretare i belati emessi dalle capre.

Il sondaggio, attualmente disponibile in italiano e in inglese, è accessibile alla pagina “Questionario” del sito web del progetto (https://vocapra.lim.di.unimi.it/survey.php). Il questionario è pensato in funzione dell’esperienza che il rispondente ha con le capre: infatti, persone senza previa conoscenza ed allevatori riceveranno domande molto diverse tra loro. La compilazione richiede una ventina di minuti e prevede l’ascolto di quattro tracce audio, contenenti i belati emessi dalle capre in quattro situazioni diverse. Dopo aver assegnato un punteggio ai termini che meglio descrivono queste vocalizzazioni, al partecipante verrà chiesto di associare ogni vocalizzazione ad una specifica situazione. Le risposte fornite saranno raccolte in forma anonima e saranno preziosissime per ottenere informazioni su una tematica così affascinante e ancora poco studiata.

Il progetto VOCAPRA è stato raccontato anche ai microfoni del TGR Amici Animali