BUONE PRATICHE AGRARIE: GLI AGRICOLTORI NE CONOSCONO I VANTAGGI, MA SPESSO L’ADOZIONE È LIMITATA A CAUSA DEI COSTI

La rotazione, i sovesci, l’irrigazione a goccia o per aspersione, il riutilizzo dei residui colturali e il piano di concimazione sono buone pratiche agrarie nella coltivazione dei seminativi che possono essere adottate dagli agricoltori di aziende da latte del nord Italia. Usando interviste e questionari, abbiamo identificato i driver e le barriere alla loro adozione, e abbiamo quantificato la loro importanza. Abbiamo riscontrato che gli agricoltori intervistati sono molto consapevoli dei benefici attesi di queste buone pratiche. I motivi a favore dell’adozione (driver) sono principalmente legati alla sostenibilità del suolo (aumento del contenuto di sostanza organica, miglioramento della struttura e più in generale della fertilità e delle rese colturali) e ambientale (riduzione delle perdite di azoto, minore uso di fertilizzanti, erbicidi o insetticidi). Un altro driver molto importante è che la comunità di familiari, agricoltori vicini e vari tecnici consulenti sia a favore dell’adozione delle pratiche. Tra le barriere, le più importanti sono quelle di ordine economico, legate a un amento dei costi diretti o indiretti.

In figura: coltura di copertura di senape bianca (Sinapis alba L.).

RIFERIMENTO BIBLIOGRAFICO

Bechini, L., Costamagna, C., Zavattaro, L., Grignani, C., Bijttebier, J., Ruysschaert, G., 2019. Drivers and barriers to adopt best management practices. Survey among Italian dairy farmers. Journal of Cleaner Production, In press. doi:10.1016/j.jclepro.2019.118825.