#MeetTheProfessors
In quest’intervista, la Docente di Matematica Paola Morando ci spiega qualche trucchetto per passare l’esame al primo colpo.
L’esame di Matematica è uno dei più temuti al primo anno. Come mai?
Beh, la matematica è una materia cumulativa, e va studiata giorno per giorno. Gli studenti al primo anno passano dall’esperienza della scuola secondaria, i cui i tempi dello studio sono scanditi da interrogazioni e verifiche settimanali, a quella universitaria in cui allo studente viene concessa (e richiesta) una grande autonomia di studio. Ubriachi di libertà, fanno fatica a prendere il ritmo, e quando se ne accorgono… spesso è troppo tardi!
Quindi ci vuole costanza…
Sì, alla matematica si deve dedicare un po’ di tempo tutti i giorni. Non a caso, lo scorso anno durante il lockdown, i risultati dell’esame erano stati buoni. Quest’anno invece, non sono molto soddisfatta.
Eppure so che si è inventata diversi escamotage per incentivare la costanza nello studio.
Per esempio il Calendario dell’Avvento, un percorso di ripasso sotto forma di narrazione legata al Natale.
A dicembre se ne parlava nei corridoi. Ci spieghi di che si tratta.
A dicembre si inizia ad accusare la stanchezza, le vacanze si avvicinano e lo studente tende a mollare. E oltre tutto a questo punto del corso la matematica diventa dura, e bisogna aver studiato gli argomenti precedenti, altrimenti non si riesce a stare al passo.
Quindi cosa si è inventata?
Ogni giorno un esercizio, rigorosamente a tema natalizio, nell’ottica del problem solving. Un esercizio quotidiano in cui bisogna riflettere e pensare, e magari anche riprendere cose spiegate molto tempo prima! Uno per ogni casellina del calendario dell’avvento.
E com’è andata?
Chi ha partecipato ha superato l’esame, e in generale anche con ottimi risultati!
Ah!
Un altro progetto interessante che ho proposto quest’anno è il consiglio del giorno, ovvero una riflessione condivisa in classe sul metodo di studio.
Di cosa si tratta?
Il primo giorno di lezione ho chiesto agli studenti di dare, a sé stessi e ai compagni, un consiglio per sopravvivere al corso di matematica. Devo dire che gli studenti si sono dimostrati molto saggi, così ho organizzato i diversi consigli per categorie e, ogni lezione, ne ho letto uno, proponendo anche un’attività che li aiutasse a metterlo in pratica.
Che genere di attività avete svolto?
Attività di studio ma anche attività scherzose. Per esempio, il giorno in cui il consiglio era “prendere un tanto caffè prima di andare a lezione” ho portato in classe i cioccolatini al caffè! Un’altra volta, quando il consiglio del giorno era “Non trascurare i tuoi dubbi”, ho proposto un modulo Google anonimo in cui ogni studente doveva fare una domanda sulla cosa che aveva capito meno. L’anonimato ha consentito agli studenti di esprimersi senza il timore di venir giudicati, e a me di raccogliere informazioni sugli argomenti “critici” per gli studenti.
Insomma, ha cercato di aiutare gli studenti a seguire questi consigli che loro stessi si erano dati. Qui leggo: è importante mettere in pratica ciò che viene spiegato facendo gli esercizi. Sembrano molto saggi gli studenti, ma poi in quanti l’hanno fatto?
Per incentivare la costanza mi sono inventata anche il gratta e vinci!
Prof, ma è incredibile! Mi racconti di questo progetto.
Allora, il gratta e vinci è un progetto pensato per convincere gli studenti a studiare settimana per settimana.Facciamo però una premessa.
I giorni delle mie lezioni sono lunedì, martedì, mercoledì. Per rimanere al passo è in indispensabile utilizzare i 4 giorni – da giovedì a domenica – per riguardare quanto spiegato. Appena finita la lezione del mercoledì, mettevo online un quiz formato da 10 domande – pescate a caso da un bacino di 30 – relative agli argomenti spiegati durante la settimana. Ogni studente poteva ripetere il test 3 volte (ogni volta le domande potevano essere diverse) e il punteggio finale era quello massimo dei tre tentativi. Chiaramente il test rimaneva disponibile solo fino alla domenica sera.
Interessante. Quindi si è stimolati ad esercitarsi al massimo per sperare in un voto alto.
No, attenzione, non si tratta di un voto!
E qual era il premio allora?
Un braccialetto della fortuna. Gli studenti che avevano ottenuto i migliori 12 punteggi vincevano un “gratta e vinci” nel quale, sotto ogni bollino da grattare, si nasconde una superficie. Se grattando i 6 bollini lo studente trova 3 superfici uguali, ha diritto a un braccialetto della fortuna tematico, che gli porterà fortuna su una particolare tipologia di esercizi del compito di esame. Chiaramente gli studenti che sono arrivati all’esame con vari braccialetti sono stati promossi… ma ovviamente la fortuna non c’entra nulla!
È un modo per tenerli agganciati al corso.
Esatto. Per convincerli a riguardare gli appunti con cadenza settimanale. Non è un’attività obbligatoria ma ovviamente se la svolgi le probabilità di successo all’esame aumentano.
Che tipo di programma si studia?
Il programma è quello standard di un corso di matematica di base, si arriva allo studio di funzione e agli integrali. Però l’obiettivo di questo corso è quello di fornire un linguaggio e delle competenze utili ad affrontare i successivi esami di carattere più strettamente disciplinare.
Quindi è una matematica applicativa?
Si, diversa da quella che si studia al liceo. L’accento non è tanto sul conto, quanto sulla comprensione delle idee e sul problem solving.
Ma da dove nasce questa sua passione per la matematica?
Ho frequentato il liceo classico su consiglio della famiglia ma in cuor mio ho sempre saputo che mi sarei iscritta a matematica all’università.
Matematica dopo il liceo classico?
Il primo anno non capivo nulla. Ma mi piaceva da impazzire quindi studiavo 24h al giorno. Poi mi sono messa alla pari, i 30 sono iniziati ad arrivare e ho ripreso ad avere una vita.
Che consiglio da allora alle matricole in arrivo?
Il vero consiglio è: “fai quello che ti piace”. Se si ha una passione è giusto seguirla! I percorsi di studio offerti dal Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali aprono le porte a moltissime tipologie di lavori, ma bisogna essere avere passione ed entusiasmo!
Quanto è importante studiare insieme ai compagni?
Fondamentale. Studiare matematica da soli è spesso un’esperienza estremamente frustrante! Il confronto con i compagni aiuta sia dal punto di vista emotivo che da quello disciplinare. Per convincere gli studenti a studiare in gruppo ho istituito un momento dedicato già durante le mie lezioni. All’inizio spiego, e nella seconda parte della lezione, quando l’attenzione cala, propongo sempre un’attività di gruppo prevedendo una restituzione. Questo permette allo studente di riflettere su quanto appena spiegato e di integrare gli appunti prima di ritrovarsi a rivedere la lezione a casa.
E anche un modo per spronarli all’attenzione in classe!
Certo!
Che altro fare per organizzarsi al meglio?
Cominciare a studiare dal giorno UNO!
Perché la matematica va studiata giorno per giorno.