Il DiSAA protagonista della prima sperimentazione italiana di riso realizzata con Tecniche di Evoluzione Assistita

La giornata di lunedì 13 maggio ha segnato l’inaugurazione della prima sperimentazione in campo aperto di piante ottenute tramite le Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA): una giornata speciale per i biotecnologi vegetali di tutta Italia, che porta la firma anche del DiSAA.  

Lunedì 13 maggio il DiSAA è stato protagonista dell’evento di inaugurazione della prima sperimentazione in campo aperto di piante ottenute tramite le Tecniche di Evoluzione Assistita o TEA. 

Le prime piante in Italia ad essere autorizzate per crescere in campo sono infatti piante di riso prodotte dal gruppo della professoressa Vittoria Brambilla del DiSAA, con l’intento di migliorarne la resistenza al fungo patogeno Pyricularia oryzae, che causa la terribile malattia conosciuta come brusone e può colpire anche altri cereali. 

Una giornata importante 

L’inaugurazione della sperimentazione, che è stata ospitata dalla Fondazione Bussolera Branca rappresentata da Federico Radice Fossati e Roberto Schmid, ha visto la presenza della senatrice a vita, scienziata farmacologa professoressa Elena Cattaneo della Statale di Milano, dall’assessore all’agricoltura Alessandro Beduschi e dal senatore della commissione agricoltura Luca De Carlo che hanno permesso quest’apertura, dei rappresentanti delle associazioni di categoria agrarie, di divulgatori e scienziati provenienti da tutta Italia. 

Come da programma, nella mattinata di lunedì le piante sono uscite dai fitotroni dell’Università dove fino a ieri erano confinate, per approdare nella “Lomellina”, una risaia nel cuore della zona risicola lombarda, precisamente nel comune di Mezzana Bigli. La giornata è stata aperta da una conferenza stampa. 

Un evento rivoluzionario per i biotecnologi vegetali che si occupano di miglioramento genetico delle piante. Le piante di riso oggetto della sperimentazione, infatti, sono andate incontro a un lungo iter di approvazione da parte del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e di ISPRA, e sono le prime ad essere state autorizzate alla sperimentazione in campo aperto in Italia negli ultimi 20 anni. 

La sperimentazione: funzionamento e risultati attesi 

Queste piante, di una varietà italiana della tipologia Arborio, presentano le varianti inattivate di 3 geni che sono associati a suscettibilità a brusone, che potrebbero trovarsi anche con bassa frequenza in natura ma che il gruppo di Brambilla ha inserito in modo preciso tramite le TEA. Qualora la sperimentazione andasse a buon fine e le nuove piante TEA, dette Ris8imo (come l’omonimo progetto), risultassero effettivamente più resistenti in condizioni di crescita di campo, senza dimostrare altri difetti agronomici o perdita di produttività, si potrà pensare di ripetere l’esperimento la prossima stagione per verificarne la stabilità in diversi ambienti. In caso contrario altre linee di riso TEA sono pronte al DiSAA per nuove sperimentazioni future, insieme alle piante di molti colleghi di altre Università e centri di ricerca italiani. 

Le foto della giornata

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