Gli studenti della Statale contribuiscono attivamente alla riqualificazione e progettazione del Parco di Monza
Si è tenuto stamattina, 1 marzo, il primo incontro del progetto ‘Storia, Ricerca e Persone’ finanziato dal progetto europeo Next Generation EU, per il recupero dei giardini storici della Villa Reale, antica sede della Scuola Regia Agraria, a cui partecipano il DISAA, il Defens, l’ESP e il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università Statale di Milano.
Si tratta di un progetto multidisciplinare da 2 milioni di euro, a cui la Statale ha aggiunto un finanziamento di 200 mila €, a ribadire l’importanza storica e simbolica che questo luogo ha per l’Ateneo. Gli interventi di recupero mirano a restaurare un’area di circa 50 ettari per farla assomigliare a quanto scritto nel regio decreto di cessione dell’area dato in concessione alla Scuola Superiore di Agraria prima e all’Università Statale di Milano poi nel secolo scorso. Tra gli interventi previsti la ricostruzione delle raggiere esistenti, un intervento di manutenzione nelle zone boscate, oltre che un potenziamento della ricchezza fioristica dell’area e il recupero della cascina attualmente in disuso. Si deve tuttavia tenere conto delle diverse condizioni ambientali rispetto al secolo scorso, aspetto che favorirà l’adozione di tecniche sperimentali di gestione e manutenzione, anche per incoraggiare la fruizione dell’area da parte dei cittadini.
E sono proprio i cittadini, le associazioni che collaborano con il Parco di Villa Reale, nonché gli studenti universitari della Statale che un giorno utilizzeranno questi spazi come area sperimentale per i loro studi, ad entrare nella progettazione con un ruolo di protagonisti.
Il processo di co-design partecipativo è stato inaugurato oggi, quando i docenti UniMi a capo del progetto hanno raccolto delle suggestioni dei volontari al fine di migliorare la fruizione di quest’area in futuro.
Per prima cosa, ai partecipanti è stato chiesto di compilare un questionario anonimo sul tipo di esperienza e fruizione del parco e in particolare della zona da riqualificare. Questi dati consentono ai promotori dell’iniziativa di capire come cambia la percezione dello spazio in funzione di età, genere, caratteristiche psicologiche e sociali. Successivamente, l’attività di co-design partecipativo si è spostata su una planimetria del parco e, durante una sessione di brainstorming guidata da Studio Shift, gli utenti hanno inserito degli sticker per marcare i loro punti preferiti, anche dal punto di vista sensoriale, e suggerito migliorie da implementare.
In seguito, i partecipanti sono stati divisi in gruppi e accompagnati in 3 luoghi del parco identificati per la loro importanza nel progetto di riqualificazione. Un QR code inquadrato con il telefonino ha portato gli utenti a visionare delle foto panoramiche di come apparirà l’area in oggetto a seguito della riqualificazione. Agli studenti è stato chiesto un particolare contributo a proposito della ristrutturazione e riqualificazione della cascina la quale diventerà un luogo di ritrovo, di progettazione, di studio oltre che un punto di riferimento per le realtà locali che gravitano sul parco.
Il progetto prevede anche la realizzazione di una APP che supporti la promozione turistica di quest’area e si prevede che durerà circa un anno.