Fish-AI, progetto EU per abbassare l’impatto ambientale dell’allevamento di trote iridee preservando il benessere animale
Secondo i dati FAO la domanda mondiale di pesce è in aumento. L’Italia non fa eccezione con un consumo in crescita che secondo l’Eurobarometro si traduce in una volta a settimana per almeno il 30% delle nostre tavole. A farla da padrone sono le trote, pesce di acqua dolce, ricca di Omega 3, altamente digeribile e adatta a tutte le età. Tra le specie più allevate c’è la trota iridea, specie ittica carnivora e che si ciba di farine che arrivano da pesci pescati nei mari e poi processati industrialmente, con un chiaro impatto sulla biodiversità marina.
Questo il quadro che ha spinto i ricercatori dell’università di Milano a trovare alternative più sostenibili, e ad intraprendere, in collaborazione con diversi partner Europei, tra cui l’università di Oslo e un partner commerciale, leader di mercato nel settore della mangimistica, Skretting Group, a sviluppare un modello di intestino in vitro predittivo per testare le diverse formulazioni alternative. Il progetto si chiama FISH-AI e beneficia dei fondi europei del programma Horizon 2020.
La scelta dell’utilizzo di un intestino in vitro consente ai ricercatori di limitare il numero di animali impiegati nelle prove di alimentazione in vivo, e quindi destinare al testing vero e proprio solo le composizioni più promettenti.
Come afferma il Prof. Fulvio Gandolfi, a capo del team di ricerca della Statale e coordinatore del progetto europeo FISH-AI (Home – Fish-ai) che finanzia questi studi: “dobbiamo creare un modello che sia predittivo in modo da identificare alternative più sostenibili, ma senza compromettere il benessere dell’animale”. Si procede dunque, come afferma la dott.ssa Verdile, “in primo luogo analizzando la mucosa intestinale di trote iridee alimentate con diete note per causare effetti avversi sulla mucosa”. Questo permette ai ricercatori di identificare quei parametri di riferimento da analizzare in vitro. Le prove di alimentazione in vivo sono svolte presso l’università di Oslo, dove il team di lavoro esegue le prove, presso la facoltà di medicina veterinaria, grazie anche al supporto tecnico dell’azienda Skretting, che crea le formulazioni mangimistiche volte ad identificare o confermare gli indicatori sul campo.
Le ricerche del gruppo della Statale partono quindi da un modello animale non-convenzionale che rende quindi complicata la caratterizzazione di nuovi target cellulari e molecolari specifici. Per questo motivo, il gruppo di ricerca si è servito della tecnologia RNA scope, commercializzata dalla company americana ACDbio, leader nel settore delle ibridazioni. Questa nuova tecnologia ha permesso al gruppo di caratterizzare nel dettaglio l’organizzazione della mucosa intestinale della trota iridea. Oltre ad essere importanti scientificamente, i risultati ottenuti sono stati apprezzati anche per il loro valore tecnico ed estetico e la dott.ssa Verdile è stata premiata dalla ditta produttrice con la pubblicazione delle immagini da lei ottenute nel calendario 2022 (The 2023 Art of RNAscope™ Image Contest | In Situ Hybridization, RNA-ISH | ACDBio).