Viaggio didattico tra Emilia-Romagna e Toscana: l’esperienza sul campo degli studenti DiSAA

Anche quest’anno, alla fine di maggio, gli studenti e le studentesse del corso di laurea magistrale in Scienze Agrarie per la Sostenibilità del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali (DiSAA) – Università degli Studi di Milano, hanno preso parte a un’esperienza didattica itinerante tra Emilia-Romagna e Toscana.

Tra i momenti più attesi dell’anno accademico, il viaggio didattico della durata di 3 giorni ha visto la partecipazione entusiasta di 32 studenti, guidati da quattro docenti di diverse materie del corso di laurea, prof. Aldo Calcante, Roberto Oberti, Giorgio Ragaglini e Maddalena Zucali.

 

Le uscite didattiche: il valore dell’esperienza diretta

Ognuna delle uscite didattiche svolte nell’ambito di specifici insegnamenti è un’esperienza ricca e stimolante, che permette agli studenti di approfondire e verificare sul campo le conoscenze apprese nel corso dell’anno, e di confrontarsi in prima persona con la complessità dei problemi applicativi, esplorando la varietà di soluzioni gestionali e di innovazioni tecnologiche fondamentali per il futuro dell’agricoltura sostenibile.

“Il valore particolare di questo viaggio didattico su più giorni è duplice – sottolinea il prof. Oberti, presidente del corso di laurea – sottolinea il prof. Oberti, presidente del corso di laurea-. Da un lato, conoscere sistemi e pratiche agricole differenti dal tipico contesto in cui opera la nostra Facoltà. Dall’altro, le modalità multidisciplinari con cui i temi di ogni tappa vengono affrontati.

Il confronto diretto con esperti locali, gli approfondimenti sul campo da parte di docenti di diverse aree disciplinari, le domande e i commenti degli studenti, rafforzano una “visione di sistema” dei processi di produzione agricola, delle loro interconnessioni con l’ambiente e il territorio in cui operano e con le reti economiche e di filiera agroalimentare in cui si inseriscono.

Questa ampia e profonda cultura tecnico-scientifica è la prima qualità dei nostri laureati – continua Oberti – è garanzia di adattabilità, di capacità di apprendere rapidamente e di adattarsi a contesti operativi diversi, anche molto specialistici, in cui si collocheranno i nostri studenti nel loro futuro professionale.”

 

Un itinerario tra innovazione, biodiversità e sostenibilità

In quest’occasione i temi affrontati sono stati prima quelli della meccanizzazione aziendale e della gestione dei sistemi foraggeri presso la CILA, Società Cooperativa Agricola di Novellara (RE) con il dott. Faietti, per poi spostarsi in Toscana per parlare di modelli e tecnologie per la difesa innovativa in viticoltura biologica con il dott. Mazzilli e il dott. Manetti, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico.

Il viaggio è proseguito tra pascoli, campi e vigneti verso il sud della Toscana, dove gli studenti hanno conosciuto l’allevamento brado della razza maremmana,  la gestione di sistemi colturali in contesti non irrigui e i progetti di conservazione dell’agrobiodiversità presso la Tenuta di Alberese (GR) – Terre Regionali Toscane.

C’è stata poi l’occasione di osservare in campo applicazioni di robotica agricola, con il robot VitiBot al lavoro nei vigneti della tenuta Le Mortelle – Marchesi Antinori. A conclusione dell’esperienza, il gruppo ha partecipato open all’Agroecology day organizzato dall’Università di Pisa presso il Centro sperimentale Avanzi GoA – Group of Agroecology, dove si sono potuti approfondire inteRESSANTI approcci intercropping, anche con consciazioni fra specie foraggere e arboree inserite in sperimentazioni a lungo termine di sistemi agro-silvo-pastorali.

 

Un sentito ringraziamento va a tutte le realtà visitate, per l’accoglienza e la disponibilità nel condividere conoscenze, esperienze e buone pratiche. Esperienze come questa arricchiscono in modo concreto il percorso formativo e professionale delle future generazioni di agronomi e agronome.

Arrivederci al prossimo anno!